Il Patrono San Lazzaro

Originario della Giudea, Lazzaro era fratello di Marta e Maria. Nella lorpatrono-1o casa, nei pressi di Gerusalemme, Gesù trascorse brevi pause di riposo. In ricordo del miracolo della risurrezione di Lazzaro, i cristiani di Gerusalemme, già a partire dal IV secolo, si recavano in processione a Betania, alla vigilia delle Palme. Qui il diacono legg
eva il Vangelo di Giovanni, ricco di notizie sul famoso miracolo, uno dei momenti salienti del IV Vangelo.

Etimologia: Lazzaro = Dio è il mio soccorso, dall’ebraico

Lazzaro di Betania, in Giudea, fratello di Marta e Maria, deve alpatrono-2l’amicizia di Gesù non solo la strepitosa risurrezione dalla tomba, ma anche il culto con cui la Chiesa lo ha onorato nel corso dei secoli. Nella sua casa ospitale, a tre miglia da Gerusalemme, Gesù trascorreva brevi pause di riposo confortato dalle premurose attenzioni di Marta e di Maria e dalla sincera e fidata amicizia del padrone di casa. In ricordo di questa predilezione del Redentore, ogni anno (se ne ha notizia già nel IV secolo) i cristiani di Gerusalemme alla vigilia delle Palme si recavano in processione a Betania e sulla tomba di Lazzaro il diacono proclamava il Vangelo di Giovanni che narra con molti particolari la risurrezione di Lazzaro.
Giovanni infatti è il solo evangelista che riferisce il miracolo. La narrazione, con l’insolita abbondanza di particolari, costituisce uno dei punti salienti del quarto Vangelo, poiché la risurrezione di Lazzaro assume, al di là del fatto storico, il valore di simbolo e di profezia, come prefigurazione della risurrezione di Cristo. La casa di Betania e la tomba furono meta di pellegrinaggi già nella prima epoca del cristianesimo, come riferisce lo stesso S. Girolamo. Più tardi, i pellegrini medievali ci informano che accanto alla tomba di Lazzaro era sorto un monastero beneficato da Carlo Magno. Ma Lazzaro ebbe pure il privilegio di due tombe essendo morto due volte La prima tomba, da cui fu tratto e risuscitato dall’amore di Cristo (“Vedi quanto l’amava” esclamarono i Giudei scorgendo sul volto di Gesù una lacrima di commozione) restò vuota, giacchè un’antica tradizione orientale considera Lazzaro vescovo e martire a Cipro. La notizia, del VI secolo, prese consistenza nel 900 quando l’imperatore Leone VI il Filosofo fece trasportare le reliquie di Lazzaro da Kition di Cipro a Costantinopoli, insieme con quelle della sorella Maria Maddalena, rinvenute a La B. Vergine e S. Lazzaro, sullo stendardo di un lebbrosario fiammingo (sec. XVI) Efeso. Antichi affreschi rinvenuti nell’isola sembrano confermare la presenza di Lazzaro a Cipro. Del tutto leggendario è invece il racconto secondo il quale Lazzaro e le due sorelle sarebbero stati gettati su una barca senza remi e senza timone e lasciati in balia delle onde, che avrebbero sospinto l’imbarcazione sulle coste della Provenza.

Eletto vescovo di Marsiglia, Lazzaro avrebbe colto la palma del martirio all’epoca dell’imperatore Nerone. I “lazzaretti”, gli ospizi per i poveri reietti, gli ospedali, sorsero molto spesso all’insegna della protezione di S. Lazzaro, colui che Gesù risuscitò”.

Foto inedita, consegnata ad un sacerdote da un fedele in ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa.

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Per motivi di Privacy omettiamo nomi e luoghi dei protagonisti di questo strano avvenimento. Il fedele al ritorno del pellegrinaggio, del tutto ignaro di quanto fosse accaduto, faceva sviluppare le numerose foto scattate durante il viaggio. Una di queste , riproducente la panoramicha del lago di Tiberiade, che in un primo momento sembrava “sovresposta” e non utilizzabile, si dimostrò invece di immenso e profondo interesse religioso. Su indicazione del Parroco la stessa ritrae Gesù, sulle sponde del lago in compagnia degli apostoli, ipotizzando che la persona vicino a Gesù potrebbe essere il suo amato amico Lazzaro di Betania. Al momento non risultano prese di posizione da parte della Chiesa in merito alla vicenda. Panoramica del lago di Tiberiade scattata presumibilmente dalla sponda sinistra come si evince dalla mappa a fianco riprodotta. Il mare di Galilea, detto anche lago di Tiberiade o di Genezaret o di Kinneret, è un lago formato dal fiume Giordano tra i territori di Israele e le alture del Golan annesse da Israele e rivendicate dalla Siria, in una depressione di circa 200 metri sotto il livello del mare. A differenza del Mar Morto, nel quale il Giordano sfocia al termine del suo corso, il mare di Galilea è un lago d’acqua dolce e molto pescoso. Esso è conosciuto soprattutto per essere stato teatro della predicazione di  Gesù, che secondo i Vangeli visitò più volte molte delle località poste sulle rive del lago, e lo attraversò spesso in barca. Il nome “lago di Tiberiade” deriva dall’omonima  città che era stata edificata sulla sua riva nord in onore dell’imperatore Tiberio.