Messaggio Pasquale 2023

Messaggio Pasquale 2023

Carissimi Confratelli e Consorelle dell’Ordine Militare di San Lazzaro di Gerusalemme,

Nel vangelo di Giovanni la risurrezione di Gesù è preceduta dalla resurrezione del suo amico Lazzaro. Gesù è l’unico che davanti alla morte dell’amico continua a sperare. La risurrezione di Lazzaro, non è soltanto simbolo della risurrezione futura, ma è anche segno di un dono che il Signore Gesù già ora fa a chi crede. Il grido con cui Gesù chiama Lazzaro” vieni fuori” è anche la voce di colui che già ora chiama i morti spiritualmente a risorgere e vivere. Non è solo un invito a ciascuno perché esca dalla tomba del proprio egoismo, torpore, grettezza, disperazione; ma è anche parola efficace che libera realmente e dona di gustare il sapore della vita vera, perché la vita è Lui. Gesù Cristo ha pianto per Lazzaro, suo amico carissimo e l’ha risuscitato, ma solo per la vita terrena: anni dopo infatti, Lazzaro doveva morire di nuovo.

Cristo ha pianto anche per noi, ma piangendo, e morendo, ci ha dato una nuova vita non solo per adesso, ma per sempre. Di fronte a Gesù Cristo, che si presenta come la risurrezione e la vita, dobbiamo convincerci che la morte corporale non è la fine di tutto, che Gesù ha aperto la porta buia della morte una volta per tutte e da quella porta anche noi possiamo passare senza danno. Al di là, perciò, dell’esperienza lacerante della morte, l’unica realtà che sembra vera e definitiva per gli uomini, noi a Pasqua siamo invitati a contemplare la vittoria di Cristo sulla morte.

                La risurrezione di Cristo segna la sua vittoria definitiva sulla morte.  Questa certezza è all’origine della speranza cristiana. San Paolo afferma “Se   Cristo non è risorto, vana è la vostra fede” (1Cor 15,17). La resurrezione di Cristo è un avvenimento che coinvolge tutti i cristiani aldilà di ogni differenza confessionale. Il teologo evangelico Dietrich Bonoeffer ucciso dai nazisti scrisse:” se Cristo non è risorto, il punto d’appoggio che regge tutta la nostra vita vacilla e tutto si infrange; la nostra vita declina verso il non senso. Ogni discorso che ha per oggetto Dio è illusorio, ogni speranza evanescente”.  Il teologo ortodosso russo P. Florenskij, fucilato l’8 dicembre 1937, in una predica dal titolo “L’inizio della vita” disse: “Nel fluire confuso degli avvenimenti, si è ritrovato un centro, si è rivelato il punto d’appoggio: Cristo è risorto! Se il Figlio di Dio non fosse risorto, allora tutto il mondo sarebbe divenuto completamente assurdo, allora il tesoro più prezioso si sarebbe definitivamente bruciato e la bellezza sarebbe irrevocabilmente morta; allora il ponte fra la terra e il cielo sarebbe crollato per l’eternità. E noi saremmo rimasti senza nessuno dei due, perché non avremmo conosciuto il cielo e non avremmo potuto difenderci dalla distruzione della terra”. Il professore anglicano N. T. Wright afferma:” Essere afferrati da Gesù risorto nostro contemporaneo significa conoscere e amare colui che ha sconfitto la morte con il potere dell’amore e della nuova creazione. Ogni bicchiere di acqua fresca, ogni minuscola preghiera, ogni confronto con i prepotenti che opprimono i poveri, ogni canto di lode o danza di gioia, ogni opera d’arte e musica niente va sprecato. La risurrezione lo riaffermerà, in un modo che non possiamo immaginare, come parte del nuovo mondo di Dio. La risurrezione non riguarda soltanto un futuro glorioso, riguarda un presente pieno di significato”.

Auguro che la luce di Gesù Cristo Risorto illumini la vita di ogni membro dell’Ordine di San Lazzaro chiamato a contribuire alla guarigione dei lebbrosi e delle persone colpite da ogni specie di malattie, per portare la speranza di un futuro di libertà, giustizia e pace al mondo intero.

Domenica delle Palme 2023

X Michele Pennisi

Arcivescovo di Monreale

Gran Priore Ecclesiastico del Sacro Ordine Militare di San Lazzaro